INVITO A COLLABORARE
Translationes
8-9 (2016-17)
Vincoli letterari, traduzioni potenziali.
(Re)Interpretazione,
(di)similitudini, (ri)creazione
In un contesto in cui le limitazioni e/o i confini
sembrano scomparsi, per permettere una libertà di circolazione prima
soltanto sognata, ma anche la possibilità dell'espressione multilingue
come vettore dell’apertura verso l’Altro, il nostro invito a collaborare
intende costituirsi come spunto per riflettere sui vincoli e sulla loro
rilevanza nell’ambito della traduzione letteraria e specializzata. Imponendo,
da un lato regole e convenzioni e, dall’altro, sforzi per poterle affrontare, i
vincoli continuano a rappresentare uno strumento privilegiato per la
valutazione della creatività di scrittori e
traduttori.
Sia che ci si riferisca ai componimenti poetici a forma
fissa (sonetto, ballata, sestina), agli esperimenti di tipo Oulipo (lipogrammi, palindromi,
tautogrammi, testi di tipo s+n, lettera imposta), alla letteratura sovversiva
comparsa durante i regimi totalitari, ai fumetti o alla sottotitolazione, i
vincoli, accettati o imposti, i ma comunque (ri)definiti nella loro stessa
attuazione, hanno permesso agli autori e ai traduttori di rovesciare i cliché,
dando nuova vita alle parole dimenticate, e di riscoprire se stessi,
illustrando così il famoso detto di Baudelaire per cui
la costrizione formale sembra affinare
l’intelletto (Baudelaire, Lettres
1841-1866).
Come
farà il traduttore, questo scrittore di secondo grado, a preservare il
famoso patto autore-lettore e a quali vincoli dovrà sottostare per poter
tradurre la letteratura limitata da certi vincoli? Come potrà evolvere,
rimanendo sempre in bilico tra fedeltà e libertà nei confronti
del testo di partenza, gravitando in prossimità dell’opera da tradurre,
dell’autore, del suo pensiero e della sua tecnica?
E nei testi specializzati? Mentre l’autore letterario
desidera vedere la propria opera pubblicata tempestivamente in varie lingue
straniere – e perché no, in fondo? – il bilancio finanziario di una multinazionale
viene tradotto in una o più lingue il giorno seguente alla sua
pubblicazione nella lingua originaria, ma rispettando determinati vincoli:
la stipula di un accordo di
riservatezza, il rispetto di un determinato e rigoroso termine di pubblicazione
ecc.
Per quanto riguarda la
traduzione audio-visiva, oltre alle sfide interculturali presenti in superficie
o in profondità per qualsiasi testo, il traduttore deve considerare i
vincoli che riguardano l’estensione dei sottotitoli e i loro rapporti con l’immagine
e i suoni...
Nel caso della traduzione letteraria, la fedeltà
del traduttore potrebbe essere una risposta alla creatività dell’autore
e i vincoli potrebbero aiutare il primo a realizzare un adattamento ben
riuscito (Bastin, „La notion d’adaptation en traduction”, Meta, 38, 1993). È ormai ben noto che non si traduce allo
stesso modo un romanzo, un componimento lirico, un testo religioso o uno
tecnico (Oustinoff, La traduction, 2003),
dato che è il tipo di testo a imporre al traduttore un approccio basato
sul testo di partenza o quello di arrivo. Non si può neanche dimenticare
che la tipologia testuale e/o la strategia di traduzione stabiliscano altri
fattori potenzialmente vincolanti: il termine di consegna della traduzione, il
livello di specializzazione del vocabolario, le richieste del cliente (per la
traduzione specializzata), le esigenze della casa editrice (per la traduzione
letteraria).
Tuttavia, l'esistenza di similitudini tra i testi che
contengono costrizioni formali e le loro traduzioni sui generis, ci permette di concludere che ci siano tante tecniche
di traduzione quante tecniche di scrittura?
Il traduttore dovrebbe «concentrarsi sui meccanismi della
produzione del testo» oppure dare maggiore rilevanza al «piacere immediato
della lettura» (Collombat, „L’Oulipo du traducteur”, Semen 19, 2005)? Indipendentemente dal fatto che egli traduca le
intenzioni di un autore in una lingua (nel caso della letteratura) o in un
linguaggio (per qualsiasi ambito professionale di appartenenza del testo specializzato),
l’idiomaticità sembra rimanere la meta finale del cammino intrapreso dal
suo Verbo. O, meglio ancora, quanto più sia «esteso» l’ambito delle
costrizioni che verranno tradotte, tanto più il traduttore sarà
costretto ad assumersi il ruolo di creatore di senso, usando i mezzi
linguistici e culturali a sua disposizione. Quali saranno, in questo caso e in
riferimento ai secoli passati, le valenze contemporanee del concetto di
ri-creazione del testo mediante la traduzione? E, se concordiamo generalmente
sul fatto che la scrittura comincia da un foglio bianco, dove comincia la
traduzione?
(Re)interpretazione, (di)similitudini, (ri)creazione: sono soltanto alcune
delle direzioni di analisi e riflessione che vi proponiamo per il numero 8 (2016) della rivista Translationes. Riflettendo sulle cause e sugli effetti della
traduzione dei testi vincolanti dal punto di vista formale, si potrà
forse ribadire l’idea che la traduzione altro non sia che un’ «arte della
costrizione» (Keromnes, „Traduire :
un art de la contrainte”, Traduire, 224, 2011).
Traduzione dal romeno di
Iulia Cosma
Calendario
1 ottobre 2016:
Termine ultimo per l’invio dei lavori in
formato elettronico al seguente
indirizzo: isttrarom.translationes@gmail.com.
01-29 ottobre 2016: Valutazione dei lavori anonimi da parte di due relatori
scelti tra i membri del comitato scientifico e della redazione oppure tra le
personalità scientifiche esterne.
30 ottobre 2016: Data entro la
quale gli autori saranno informati sulle condizioni di accettazione ed
eventuale restituzione dei lavori con scheda di valutazione.
15 novembre 2016: Termine
ultimo per l’invio della versione finale dei lavori
conforme alle osservazioni dei relatori e
alle norme redazionali della rivista.